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Il Serpente tra mito e simbolo
La simbologia legata al serpente è molto complessa e affonda le sue radici nella storia dell’uomo. Molti sono i manufatti che lo riproducono in forma di gioielli o utensili.
Nel libro della Genesi il serpente compare come un essere enigmatico, definito la più astuta tra le creature. Pur non essendo di natura divina, esso si contrappone a Dio, inducendo Adamo ed Eva alla disobbedienza e corrompendo la perfetta armonia dell’Eden.
Sempre nel Vecchio Testamento, nel libro dell’Esodo, questo animale ricompare come simbolo di potere e di saggezza: Mosè trasforma il suo bastone in un serpente a dimostrazione della potenza di Dio.
Creatura primordiale e misteriosa, il serpente continua ad affascinare per la sua arcana bellezza e i simbolismi ad esso legati.
Per la sua forma sinuosa è collegato all’ energia femminile, capace di generare se stessa. Indossare un ornamento a forma di serpente è simbolicamente una ricerca di contatto con la saggezza della Madre Terra.
Il serpente e la seduzione
Sensuale e ipnotica, questa creatura ha ispirato, nell’arte orafa, splendide produzioni di gioielli, in cui la forma ofidica, lungi dall’essere unicamente motivo decorativo, diventa icona e simbolo di seduzione. Intrecci di serpenti sulle dita di una mano, intorno al collo o avvolti intorno ai polsi come scintillanti legacci diventano una celebrazione del femminile nella sua ammaliante sensualità.
I significati legati al serpente sono molteplici e ambivalenti.
Da un lato rappresenta la separazione dal mondo perfetto voluto da Dio e la degenerazione del peccato, nonché la seduzione della conoscenza e il desiderio di spingersi oltre i confini stabiliti da un’autorità superiore, dall’altro una via per la catarsi.
La consapevolezza del proprio limite induce l’uomo ad ampliare gli orizzonti del sapere, a superare le barriere imposte dalla Natura e trovare nuove strade di sopravvivenza.
Il serpente è simbolo di conoscenza cosmica, rigenerazione, rinascita.
Da un lato elemento diabolico di separazione (diavolo viene dal greco dal verbo greco ‘diabàllo’ che vuol dire appunto ‘separare’), in quanto artefice della frattura tra l’uomo e Dio, dall’altro sintesi di ogni sapere. Spesso in opere d’arte, manufatti e gioielli di ogni epoca, questa creatura strisciante, dalla forma sinuosa e dalla pelle simile a una sottile corazza, è collegato a qualcosa di magico e soprannaturale.
Molti sono i simbolismi esoterici ad esso legati.
Kundalini
Nell’antica tradizione indiana il tema del serpente ritorna nella dottrina di Kundalini, energia ancestrale che risiede all’interno di ogni individuo, posizionata alla base della spina dorsale e può essere risvegliata attraverso pratiche yogiche e meditative al fine di innescare fenomeni di cambiamento che inducono a uno stato di consapevolezza superiore.
Il serpente come immagine simbolica del kuṇḍalinī rende bene l’idea di qualcosa che normalmente è in stato di riposo, arrotolato su sé stesso come spesso il serpente giace fintanto che non venga stimolato. Una volta risvegliato, il serpente si srotola lungo la colonna vertebrale per toccare tutti i punti energetici fondamentali (chakra) donando la beatitudine e la liberazione da ogni turbamento.
In questo senso il serpente ha un significato mistico e la sua riproduzione in forma di monile ha in questo caso una valenza più spirituale, legata alla catarsi, alla tensione verso il divino.
Il serpente nella psicanalisi
Espressione di creatività, di palingenesi, di rigenerazione e forza vitale, il serpente concentra in sé energia maschile e femminile, in un legame inestricabile che non può essere sciolto o spezzato. Simbolo sessuale nella psicanalisi freudiana, il serpente diviene nella dottrina junghiana un archetipo che ha a che fare con l’istinto e con la nostra parte più viscerale, un’energia vitale capace di emergere, svilupparsi e trasformare profondamente la nostra individualità, assumendo, a dispetto della sua connotazione negativa di animale pericoloso, un significato creativo e addirittura una benedizione.
Superando la concezione cristiana che lo vede come una sorta di emanazione diabolica, il serpente è per Jung il primo passo verso la liberazione dell’uomo dalla maledizione dell’incoscienza.
Affascinante e ambiguo, aggressivo e seducente, il serpente racchiude una molteplicità di simbolismi, che ritroviamo in culture di tutto il mondo. La sua sinuosa mobilità, priva di arti e sporgenze, si presta alla realizzazione di ornamenti di rara complessità e di grande pregio. Bronzo, argento, oro e pietre preziose ne ricostruiscono le fattezze in un meraviglioso gioco di forme e colori.
Nell’antichità gioielli a forma di serpente erano sfoggiati da re e regine, maghi e alchimisti, guaritori e personaggi illustri come segno di potere e di sapienza.
In epoca vittoriana una lunga tradizione di anelli a serpente fu introdotta proprio dalla regina Vittoria d’inghilterra, che scelse come regalo da parte del consorte, il principe Alberto, un anello a forma di serpente con uno smeraldo. Pare che la regina amasse particolarmente questo gioiello e non se ne separasse mai.
Il serpente nelle collezioni Bulgari e Boucheron
Serpenti di ogni genere, forma e materiale avvolgono nelle loro spire le dita, i polsi, i colli di uomini e donne, in anelli, bracciali, collane, copricapi o tiare, molto spesso impreziositi da pietre colorate o squame ricoperte di smalti variopinti.
Alcune importanti maison di alta gioielleria hanno fatto del serpente il segno iconico di alcune collezioni, per esempio la prestigiosa linea Bulgari Serpenti, che include orologi il cui quadrante è la testa di un rettile e anelli e collane di straordinaria manifattura e grande pregio. Frédéric Boucheron fu talmente affascinato dall’immagine del serpente che nel 1878 concepì un anello per la propria moglie, Gabrielle, che riproduceva un ofide , destinato a diventare un modello rimasto immutato per oltre un secolo e divenuto un grande classico della Maison, nella collezione Boucheron Serpent Bohème.
Anche nei monili meno prestigiosi il serpente conserva il suo mistero.
Spesso lo si ritrova in ciondoli portafortuna o gioielli scaramantici, cui è attribuito il potere di scongiurare la cattiva sorte o la malattia o addirittura di attirare eventi positivi e proteggere la persona che li indossa da negatività.
Nella rappresentazione del serpente si concentra l’energia universale che si consuma e si rinnova di continuo: nulla si crea, nulla si distrugge, ma tutto si trasforma.
Un’energia molto potente, che nella tradizione alchemica è considerata capace di trasformare la materia in oro, attraverso un continuo processo di purificazione.
Il simbolo dell’Ouroboros
Presente come animale sacro in tutte le culture, da quella greca a quella egizia a quella norrena, ritroviamo molto spesso questo animale rappresentato in forma circolare, nell’atto di mordere la sua stessa coda.
Da questa raffigurazione deriva il nome di Ouroboros, che in greco vuol dire ‘(serpente)che mangia la coda’.
Questa particolare configurazione a cerchio la ritroviamo spesso in ciondoli, anelli e bracciali dal valore apotropaico. È un simbolo molto potente di energia vitale e di guarigione.
Il serpente rappresenta infatti la guarigione e l’arte medica in virtù del suo veleno, capace di procurare la morte in una certa dose, ma rimedio curativo in minime quantità.
Il Bastone di Asclepio, simbolo della Medicina, è infatti rappresentato come una verga intorno alla quale è avvolto un serpente.
Anello Ouroboros
Il simbolismo dell’Ouroboros è sicuramente uno dei più affascinanti tra quelli legati al serpente. Traendo ispirazione da questa figura sono molti i gioielli che lo rappresentano.
Si tratta di oggetti carichi di valenze propiziatorie, atti ad allontanare il male. Nel passato si attribuiva al serpente il potere di incantare o compiere prodigi; allo stesso modo un gioiello che ne riproduce la forma ha un potere magico e scaramantico.
L’anello OUROBOROS è la mia personale interpretazione creativa di questa figura emblematica, rappresentazione del divenire e della forza che regola il mondo. Mi piace pensarlo come un piccolo mondo in miniatura, dove si concentra una parte dell’energia del cosmo.
Senza inizio ne’ fine, l’Ouroboros è un cerchio, una figura perfetta, raffigurazione del potere che divora e rigenera se stesso, della natura ciclica delle cose, che ricominciano dall’inizio dopo aver raggiunto un epilogo. Il serpente che divora la coda rappresenta l’Unità e la totalità del mondo, l’infinito e l’eternità del tempo, che con i suoi cicli segna l’eterno ritorno, dunque l’immortalità.
Nella cultura e nell’inconscio collettivo è rappresentazione di forza primordiale, di saggezza cosmica e di potere sciamanico.
Ouroboros è un anello dalla linea sobria, che si compone di due superfici convesse separate, con un piccolo disegno simmetrico realizzato a traforo. Queste due metà unite insieme sorreggono una pallina, anch’essa traforata, che gira intorno a un perno. La pallina è formata da due calotte e su ognuna di esse è raffigurato un serpente ‘qui caudam devorat’. Nella rotazione i due ofidi sembrano rincorrersi.
I due serpenti rappresentano la separazione e poi la sintesi di maschile e femminile, la lotta di differenziazione della materia prima nei suoi componenti Yin e Yang è la lotta di scissione degli opposti e la successiva unione delle polarità primarie.
L’Ouroboros rappresenta l’evoluzione che si conclude in sé stessa e l’unità fondamentale del cosmo. Il motto “en to pan” (Uno [è] il Tutto), con cui si accompagna questo simbolo ofidico sta a indicare la fede in una sapienza universale che abbraccia tutte le cose.
Nella forma dell’elemento sferico che gira si concentra l’idea della ciclicità, l’energia che ricrea se stessa, il cambiamento. Nulla è statico in questo mondo; il tempo non fa che scandire il ritmo dei nostri giorni, ma nel mutamento la nostra essenza è sempre la medesima. La Natura rinnova se stessa in un meccanismo di compensazione.
Laddove perdiamo qualcosa, qualcos’altro ci viene restituito.
tamara repetto dice
L’anello Ouroboros rappresenta l’apice della tua ricerca. Perfetto nella sua forza scultorea e nella sua presenza concettuale.
Una visione ispirata a cui è seguita una chiarissima e sicura realizzazione.
Con assoluta stima Tamara Repetto.
tamara repetto dice
Tutta la tua produzione mette in evidenza la tua forza creativa , che si avvale di capacità realizzativa ed enorme sensibilità .
Poesia e forza si amalgamano per dare vita alla tua forma espressiva più pura e onesta: il gioiello.
Glix dice
Cara Tamara, ti ringrazio per l’apprezzamento e per la stima.
Chiara dice
Un anello pieno di significato più che mai contemporaneo…il tempo.
Bellissimo design!
Chiara