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Il gioiello nella storia delle società umane.
Le prime tracce di anelli, bracciali, collane e monili risalgono già all’Età del Bronzo, ma non è da escludere che già in epoche precedenti si facesse uso di oggetti che non sono giunti ai nostri giorni. Presso siti archeologici dell’epoca sono stati rinvenuti numerosi preziosi in vario materiale che testimoniano come, già oltre 5.000 anni fa, l’uomo avesse sviluppato un gusto estetico e ricercasse elementi in grado di esaltare l’aspetto fisico.
Nell’Antica Roma la doppia influenza ellenica ed etrusca diede vita a pregevoli creazioni soprattutto con intento estetico ma anche per ribadire l’appartenenza a un rango elevato, soprattutto tra i militari e i sacerdoti.
Durante il Medioevo, con l’introduzione del canone cristiano, l’oreficeria entrò in crisi fin quasi a sparire del tutto, ma tornò in auge con forza a partire dal Rinascimento, dove venne elevata a rango di arte e le lavorazioni divennero vere e proprie eccellenze artigianali.
Simbologia del gioiello.
È la storia dell’uomo che ci dice chiaramente che il gioiello è molto più che un oggetto. Fin dalla preistoria gli uomini hanno elaborato oggetti di uso personale che avevano un alto valore simbolico nelle loro relazioni private e sociali. Il gioiello ha segnato tutte le società umane come un manufatto che al di là del suo valore intrinseco, è proprio grazie al suo valore simbolico che si eleva dal concetto di oggetto comune per diventare qualcosa di prezioso.
Nella storia il concetto di gioiello non si è sempre necessariamente accompagnato ad un valere “economico”, piuttosto ad un valore simbolico. Così ad esempio le piume di aquila nelle tribù indiane, molto più semplicemente le ossa o i denti di animali, il leone in particolare, al di là del loro valore potenziale di scambio, erano simboli di forza e di potere.
Nelle società evolute, il gioiello ha acquisito nuove e diverse caratteristiche associandosi inevitabilmente con l’uso di materiali sempre più rari e preziosi. Ma sopratutto si è connotato di un ulteriore indicatore di pregio, ossia la capacità manuale degli artigiani di realizzare oggetti unici, espressione plastica del desiderio e alla stesso tempo catalizzatore di ammirazione per chi li possedeva.
Etimologia del termine gioiello
Etimologia:
Dal fr. antico joel, dal lat. volg. *iocāle ‘relativo al gioco’, accostato a joie ‘gioia1’ •sec. XIII.
Il gioiello tra memoria e sentimento.
Gioia appunto o felicità rappresentata plasticamente nell’oggetto che si fa gioiello. Il monile elevato a simbolo del legame tra persone. Eredità da tramandare da una generazione all’altra e simbolo di un amore che si rinnova.
Un gioiello assume così un valore come funzione legata al ricordo. Un gioiello diventa pertanto un tesoro, che permette di portare la memoria di qualcuno sempre con sé, oltre i limiti dello spazio e del tempo.
Tramandati di generazione in generazione, i gioielli giocano un ruolo fondamentale nel mantenere viva una tradizione attraverso una ritualità da tramandare ai posteri. Indossarli è dunque un modo per attivare e perpetuare memoria e identità culturale.
L’anello, che in sé racchiude la perfezione e il concetto di infinito del cerchio diventa il simbolo condiviso dell’amore o della fedeltà nella relazione di coppia.
Si pensi ad esempio all’anello della promessa nuziale oppure all’anello di fidanzamento, rappresentato per eccellenza dal solitario, impreziosito da un diamante, emblema di amore eterno.
I gioielli sono diventati il regalo simbolo per esprimere sentimenti e legami, non solo l’anello quindi, ma bracciali e collane assumono grande importanza nella definizione della relazione tra persone.
Il valore simbolico di anelli o bracciali identici per suggellare un legame di amicizia profonda e di appartenenza, anche tra uomini, ha una tradizione che affonda nel tempo.
Il gioiello è il dono per eccellenza per sottolineare l’importanza di chi lo riceve per il donatore. Attribuisce valore all’altro. Regalare un gioiello unico significa attribuire la stessa unicità alla persona che lo indosserà.
Il valore simbolico supera certamente il valore dell’oggetto in sé. È l’occasione che definisce il valore di un gioiello. Un filo di corda colorata può valere un anello d’oro e diamanti se è legato ad una promessa solenne e all’eccezionalità di un momento.
L’amore però ha spinto sempre gli uomini a cercare un gioiello unico per definire una relazione altrettanto unica.
Un gioiello in dono permette di valorizzare la persona e di conferirle importanza: ideale nella seduzione, diventa anche elemento distintivo del ruolo assunto all’interno di una società.
Nell’evoluzione delle società umane e del concetto di potere, il gioiello ha indicato il desiderio di evidenziare il proprio ruolo all’interno della società: l’elemento distintivo dei membri affermati della comunità, infatti, era rappresentato dai gioielli, che tutti gli altri non avevano affatto.
Un gioiello si trasforma in un codice di comunicazione nella società e di espressione del proprio status per coloro che lo indossano. Si tratta di un passaggio da semplice oggetto d’arte orafa a mezzo di comunicazione. Un gioiello è un’opera d’arte e al contempo di decoro, dalle innegabili qualità intrinseche: valorizza colui o colei che lo riceve.
Anche nella definizione del proprio ruolo sociale i monili hanno definito storicamente il ruolo di chi li indossava all’interno del corpo sociale. L’ostentazione di gioielli é collegata inevitabilmente alla stima di sé e al desiderio di dimostrare il proprio valore e il ruolo sociale all’interno della comunità.
Questa definizione del sé pubblico ha accumunato laici e religiosi, la corona, la tiara, l’anello, fino ad arrivare allo scettro, sono simboli del potere che si fanno gioiello.
L’oggetto prezioso che definisce il potere di chi lo indossa. Il segno distintivo per eccellenza. L’anello indossato da vescovi e cardinali, l’anello con funzione di sigillo delle comunicazioni riservate dei nobili medioevali, le ricchissime collane indossate da principesse e regine, le aquile appuntate sulle divise. Sono tanti gli esempi di gioielli funzionali a definire un ruolo sociale.
Oggi in una società non più legata alla simbologia monarchica, il valore del gioiello come simbolo non ha perso la sua funzione.
Non assistiamo più allo sfoggio di corone tempestate di preziosi, fatta eccezione per Elisabetta II, ma ancora indossare gioielli ci definisce all’interno di un gruppo sociale.
Gli stessi oggetti attraverso il tempo cambiano la loro funzione ma acquisiscono nuovo senso.
Fibule e spille con relative incisioni hanno rappresentato e ancora rappresentano in modo visivo l’appartenenza di un membro ad una particolare comunità, o più semplicemente ad un’aggregazione di persone, legate da un vincolo socio-culturale.
Non sono più parte essenziale del nostro guardaroba come potevano esserlo in epoca greca, etrusca o romana, non ci servono a fermare il drappo che ci veste, ma indicano l’appartenenza a specifici gruppi sociali o comunità.
Collier, bracciali, orecchini, anelli, definiscono oggi come sempre il gusto, lo stile e lo status di una donna, e spesso ormai anche di un uomo.
Nella nostra società il gioiello è ancora un segno distintivo anche per gli uomini che sempre più spesso indossano disinvoltamente orecchini, anelli o bracciali.
Finanche il football americano, sport decisamente connotato al maschile, celebra i vincitori del super bowl con l’anello, simbolo ultimo del successo.
Il pluricampione indossa orgogliosamente i suoi anelli come simbolo del suo valore sul campo.
La funzione magica e taumaturgica dei gioielli.
Alcune culture attribuiscono ai gioielli particolari poteri taumaturgici e propiziatori. È un fenomeno che è stato molto forte anche in Europa, sopratutto nel periodo medioevale, si pensi alle reliquie, che in alcuni casi sono dei gioielli a tutti gli effetti.
Ancora oggi per molti cristiani, indossare il simbolo della croce è un modo per proteggersi dalle avversità. Perché non farlo con un certo gusto estetico?
I gioielli, proprio per il loro valore intrinseco, spesso attraversano i secoli passando di mano in mano ed è frequente attribuire a questi particolari oggetti poteri magici.
Esistono delle vere e proprie mitologie sui poteri di alcuni oggetti appartenuti a personalità illustri o controverse della storia.
Quando un oggetto di particolare pregio viene indossato da personaggi pubblici che attirano per la loro storia personale l’interesse di un grande pubblico, è frequente che vengano investiti di connotazioni metafisiche, non sempre positive.
Ci sono poi persone che non comprerebbero mai un gioiello usato, per quanto bello, perché indice della decadenza di una famiglia e portatore di sventure.
Ma la magia di un gioiello non può essere confusa con la credulità o le dicerie. La magia indiscutibile di un gioiello è nella sua bellezza ipnotica, evocatrice di desiderio.
La magia di un bracciale o un anello indossato è nel suo gioco con la luce e lo spazio. Un monile attira naturalmente lo sguardo dell’osservatore, accentuando l’eleganza del gesto di una mano, la bellezza di un viso, il fascino di un portamento.
La vera magia del gioiello è nella sua storia che parte dal lavoro di un artigiano che lo modella in una forma esatta e nell’eleganza di chi riesce ad indossarlo con naturalezza.
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